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  Introduzione

  L'imbrago

  Le corde

  I moschettoni

  Gli ancoraggi

  La discesa in corda

  La risalita

 

 

TECNICHE D'ARMO

In questa sezione trattiamo un argomento di fondamentale importanza e che riguarda sia le tecniche di discesa che quelle di risalita: gli ancoraggi (tecniche d'armo). Questi sono punti fissi ai quali l’alpinista si autoassicura oppure assicura il proprio compagno. Possono essere di due tipi: naturali e artificiali. Quelli naturali sono costituiti da spuntoni di roccia, alberi, anelli naturali nella roccia, ecc… Per ancorarsi ad essi, bisogna disporre di cordini e fettucce.
Quelli artificiali possono essere chiodi oppure altri attrezzi (nuts o friends) che vengono conficcati e bloccati nelle fessure della roccia. In questo breve articolo tratteremo del primo tipo di ancoraggio, in quanto gli ancoraggi artificiali richiedono una conoscenza approfondita degli attrezzi e molta pratica. In ogni caso, l’ancoraggio di una corda è un’operazione che va compiuta con la massima perizia ed attenzione, in quanto da esso dipende, molto spesso, l’incolumità dell’alpinista.

NODO A OTTO INSEGUITO

nodo a otto inseguito

nodo guida con frizioneDetto anche nodo guida con frizione.
E' il principale nodo per effettuare un ancoraggio. Di facile realizzo, garantisce una ottima sicurezza e facilità di scioglimento.

DOPPIO NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE (Nodo Coniglio)

nodo coniglio nodo coniglio

E' l'evoluzione dell'asola guide con frizione; permette di sopportare un maggiore carico ed è una sicurezza in più se sono possibili sfregamenti sulla roccia; può essere utilizzato per la legatura all'imbrago tramite moschettone a ghiera (ma solo come sicura provvisoria) o permettere di agganciare due persone sullo stesso capo di corda

ANCORAGGI NATURALI

Tutte le prominenze possono costituire un ancoraggio, purchè esse siano abbastanza solide. L’attacco su ancoraggio naturale si esegue normalmente con un anello annodato di corda, o piuttosto di fettuccia tubolare (non meno di 25 mm di larghezza), che aderisce meglio e quindi non si sposta facilmente, né si rovina come la corda per lo sfregamento dovuto a ripetute trazioni.
L’anello va realizzato con molta cura; non deve risultare troppo largo, perché ciò faciliterebbe lo sfilamento, ma nemmeno troppo stretto perché un angolo interno superiore a 120° accresce lo sforzo oltre il valore del carico applicato.
Gli spuntoni di roccia viva vanno benissimo per un ancoraggio, purché la stessa risulti compatta e senza fratture o crepe. Conviene comunque evitare le lame troppo sottili o taglienti e gli spuntoni esili.

E’ molto importante ricordare che la corda non va mai direttamente posta sull’ancoraggio per evitare sfregamenti e logorii.

Eseguire più giri di corda o fettuccia intorno all'attacco serve solo a regolare la lunghezza dell’anello, ma non moltiplica, come sembrerebbe, la resistenza dell’ancoraggio, perché la distribuzione dei carichi sui vari giri, nella pratica, non risulta mai uniforme.

ancoraggio

FIG: 1 - Sistema classico di ancoraggio:

Fettuccia tubolare (25 mm di larghezza);
Moschettone parallelo con ghiera;
Corda chiusa da un nodo "guida con frizione";

 

usare sempre il casco

esempio

E’ molto importante cercare di far mantenere all’anello di corda o fettuccia, un angolo interno minore di 120°. Tale accortezza ci consente di ridurre lo sforzo a cui l’anello stesso viene sottoposto. In particolare, nel caso di angoli superiori a 120°, l’anello verrà sottoposto ad uno sforzo superiore a quello del carico applicato.

L’assistenza e l’insegnamento di un esperto sono comunque essenziali per tutti coloro che sono alle prime armi.

Uno dei maggiori fattori di criticità è rappresentato dai punti di contatto tra la corda e la roccia. Occorre, per quanto possibile, evitare angoli di curvatura troppo stretti (vedi figure) cercando di tenere la corda distante dalla parete. L’ideale sarebbe quello di realizzare un ancoraggio con mezzi artificiali ad di sotto del punto di curvatura, ma ciò richiederebbe competenze e mezzi che vanno oltre le nostre esigenze di scouts.
L’attività di roccia, infatti, rappresenta solo una breve parentesi (e deve rimanere tale) nell’ambito della formazione tecnica al clan.

Posizione corretta
esempio

Posizione pericolosa
esempio

esempio
PERICOLO

esempio
Assicurarsi sempre che 
l'attacco sia ben stabile.

esempio
Attacco su colonna

chiodi da roccia

I CHIODI
DA ROCCIA

A puro titolo di completezza esponiamo le metodologie di applicazione dei 
chiodi da roccia.

Esistono svariati tipi di chiodi: forme, dimensioni e materiali differenti ne consentono l'impiego in qualsiasi tipo di fessura o buco nella roccia; ciò nonostante la chiodatura non è una tecnica semplice.

  
  
   

Associazione Guide e Scouts San Benedetto