Il fatto stesso di essere un’attività “itinerante”
pone il rover e la scolta alle prese con ambienti e difficoltà
sempre nuovi. I nostri giovani hanno la possibilità di
sperimentare appieno le loro capacità di adattamento, la loro
esperienza, le loro capacità di orientamento. Hanno la
possibilità di valutare l’efficacia del loro equipaggiamento
mettendo a pieno frutto quanto appreso durante gli anni trascorsi
nelle branche inferiori.
E’ un’esperienza totalizzante ed unica.
Durante il campo mobile si vive in pieno la spiritualità della
Strada. L’allontanamento dal mondo, l’abbandono dalle nostre
abitudini quotidiane, dalle preoccupazioni, consente al “viandante”
di ritrovare se stesso nel silenzio della Strada, consigliera ed
amica. E mediante la preghiera egli si avvicinerà a Dio
santificando la Strada. Ecco il vero significato del campo mobile.
“E’ là che la Strada porta …. bisogna esserne convinti!”
Il
roverismo entra dai piedi!
La
strada è la naturale palestra utilizzata dal clan per vivere in
pieno la spiritualità rover. Vivere questa spiritualità vuol
dire assaporare ogni giorno l’esperienza della strada, pensando
a Cristo che ha voluto presentarsi a noi anche come strada, unica
vera via che porta al cielo: “Io sono la via, la verità, la
vita”.
La
strada è mirabile maestra di vita. Essa si presenta sempre
diversa, piena di incognite, di bivi, di ostacoli da superare.
Avvolta nell’avventura dell’incerto e dell’imprevisto,
arricchisce di energie ed esperienze il rover che la percorre con
fiducia: “lasciarsi formare dalla strada, quindi accettare in
nome di Dio, come diceva Giovanna d’Arco, tutto ciò che essa ci
presenta, tutti gli incidenti che la costeggiano”. La
strada educa alla povertà, all’essenzialità quasi francescana.
Privi degli agi e delle comodità domestiche i rovers impareranno
a valorizzare al massimo le poche risorse di cui dispongono.
La
strada richiede ubbidienza. Orari, soste, percorsi da seguire,
sono elementi che non possono essere lasciati alla semplice
valutazione di tutti. Occorre esperienza e competenza per poter
bene valutare, qualità che per definizione spettano al capo.
Nell’ubbidienza libera di tutti vi è un’educarsi al rispetto
dell’autorità legittima.
La
strada è sempre varia, attraente, misteriosa. A volte essa è
insidiosa, piena di incognite e di pericoli “….gli
incidenti piacevoli ci portano
al ringraziamento, quelli spiacevoli ci portano
all’accettazione, tutti ad un abbandono alla Provvidenza”.
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